Sostegno ad adulti che soffrono di depressione

…essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

“P. Neruda”

 

Oggi giorno il numero delle persone che soffrono di depressione è in crescente aumento.

Nonostante nel corso della vita lo stato depressivo faccia parte di un normale funzionamento mentale, bisogna prendere atto che quando questo diventa pervasivo  e disfunzionale causa una sofferenza tale da ostacolare le nostre azioni nel mondo…il nostro essere nel mondo. Quando succede è necessario fermarsi e riflettere.

 

Importante è prendere consapevolezza che lo stato di depressione non è il problema quanto il processo del deprimersi. Il mio possibile intervento sarà dunque quello di aiutarvi a capire “cosa sto deprimendo?”, punto di partenza fondamentale per ritrovare il proprio benessere. 

Quando si parla di depressione è importante distinguere un calo di umore passeggero dal disturbo depressivo. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha provato l’esperienza di una giornata storta, in cui siamo giù di corda, tristi e più irritabili del solito. Il più delle volte però non si tratta di un disturbo depressivo. 

Depressione e Disturbi dell’umore

La depressione clinica infatti presenta molti altri sintomi e si prolunga nel tempo.

La classificazione può essere suddivisa in EPISODI DI ALTERAZIONE DELL’UMORE e in DISTURBI DELL’UMORE.

Nel primo caso (EPISODI DI ALTERAZIONE DELL’UMORE) troviamo quattro tipologie di alterazioni: episodio depressivo maggiore, episodio maniacale, episodio misto ed episodio ipomaniacale. Questi episodi non rappresentano singolarmente una diagnosi ma costituiscono le fondamenta per la diagnosi dei disturbi. Nel secondo caso (DISTURBI DELL’UMORE) troviamo i disturbi depressivi (che a loro volta si suddividono in disturbo depressivo maggiore e disturbo distimico) e i disturbi bipolari. I disturbi depressivi si distinguono dai disturbi bipolari per assenza di episodi maniacali, ipomaniacali o misti.

Episodi di Alterazione dell’umore

1)Episodio depressivo maggiore: in questo caso la persona, per almeno due settimane, si sente depresso per la maggior parte del giorno. Egli sente dentro di sé un vuoto che lo rende triste. La persona si sente demotivata e non prova alcun piacere o interesse per qualsiasi tipo di attività. Inoltre, in assenza di diete o cause fisiche specifiche, il soggetto aumenta o diminuisce di peso. Sonno e alimentazione appaiono alterati. Egli infatti può mangiare o dormire eccessivamente o scarsamente. Il soggetto può anche soffrire di un forte complesso di colpa, si autosvaluta e si attribuisce la colpa di essersi ammalato. Ha poca concentrazione e scarsa capacità di pensiero. Il suo comportamento è spesso indeciso. In casi più gravi sono presenti frequenti pensieri relativi alla morte. La persona potrebbe ideare o progettare tentativi di suicidio. Questo disturbo non è la conseguenza immediata di un lutto e crea una compromissione di aree importanti di funzionamento globale, causando danni alla sfera lavorativa, affettiva, relazionale, sociale o scolastica.

2)Episodio maniacale:in questo caso la persona, per almeno una settimana, ha un umore elevato in modo anormale e persistente in senso espansivo oppure come indice di intensa irritazione. Durante questo periodo la persona prova un senso di grandiosità con conseguente autostima ipertrofica. Si mostra eccessivamente loquace e avverte un diminuito bisogno di dormire. Vi è un aumento dell’attività lavorativa, scolastica, sociale o sessuale. Vi può essere un eccesso anche di attività ludiche con conseguenze dannose, come ad esempio eccedere negli acquisti o farsi coinvolgere in investimenti dannosi senza ponderare. Inoltre l’attenzione è compromessa e il soggetto riesce a farsi distrarre continuamente da stimoli irrilevanti e spesso non pertinenti. L’alterazione dell’umore è talmente grave da determinare una compromissione nelle aree di funzionamento.

3)Episodio misto:in questo caso la persona che ne soffre alterna almeno per una settimana e quasi ogni giorno episodi maniacali con episodi depressivi maggiori. La sola differenza è dovuta alla durata. Il soggetto ha difficoltà sia nel lavoro che nelle altre attività sociali e relazionali a causa dell’umore fortemente alterato.

4)Episodio ipomaniacale:I sintomi sono gli stessi dell’episodio maniacale ma il quadro si presenta con minore gravità. Di conseguenza, le aree di funzionamento globale non sembrerebbero particolarmente compromesse; inoltre, mentre l’episodio ipomaniacale dura almeno quattro giorni, quello maniacale dura non meno di una settimana.

Disturbi dell’umore

1)Disturbi depressivi

–   Disturbo depressivo maggiore: è caratterizzato da uno o più episodi depressivi maggiori che però possono non alterare il funzionamento abituale dell’individuo. La persona per almeno due settimana mostra umore depresso o perdita di interesse e di piacere.

–    Disturbo distimico: la persona soffre di umore depresso da almeno due anni. La differenziazione diagnostica tra disturbo depressivo maggiore e disturbo distimico appare sottile e difficoltosa. In genere il disturbo distimico è caratterizzato da sintomi depressivi cronici presenti da diversi anni. Il soggetto presenta un umore depresso per almeno due anni. Può soffrire di insonnia o ipersonnia, di scarso appetito o iperfagia. Ha difficoltà di concentrazione, bassa autostima, mostra scarsa energia, astenia e a volte è affetto anche da sentimenti di disperazione. I sintomi determinano un grave disagio o danneggiano aree di funzionamento globale.

2)Disturbi bipolari

–     Nei disturbi bipolari si alternano i vari episodi di alterazione dell’umore e quindi vi è una alternanza di elementi sia maniacali che depressivi. Quando invece il soggetto alterna per almeno due anni episodi ipomaniacali e depressivi (che però non rientrano nei criteri per diagnosticare un episodio di depressione maggiore) il disturbo prende il nome di disturbo ciclotimico. Durante questo periodo la persona non è mai stata senza questa alternanza per più di due mesi. I sintomi determinano un grave disagio o danneggiano aree di funzionamento globale.


Dott.ssa Francesca Sforza Psicologo Monza