Come spiegare a un bambino l’assenza di un genitore: preservare l’amore nonostante il dolore

Affrontare con un bambino l’assenza di un genitore è una delle esperienze più difficili che un adulto possa vivere. Quando un genitore sceglie di non esserci o non riesce a essere presente in modo regolare, chi rimane deve non solo gestire il proprio dolore, ma anche proteggere il bambino dall’impatto emotivo di questa assenza. Come possiamo spiegare a un bambino una realtà così complessa, mantenendo viva la sua fiducia nell’amore anche quando una delle persone più importanti della sua vita decide di non esserci?

Un dialogo sincero, senza giudizi

Spiegare a un bambino perché uno dei genitori non è presente può sembrare insormontabile. È normale sentirsi arrabbiati o frustrati, ma dobbiamo resistere alla tentazione di esprimere giudizi negativi sull’altro genitore. I bambini, anche piccoli, percepiscono molto più di quanto crediamo, e caricarli di emozioni e conflitti che non possono comprendere li confonde e li ferisce.

Una delle cose più importanti è dare una spiegazione semplice, che non colpevolizzi, come:

“Il tuo genitore in questo momento non riesce a stare con noi. Ma ricorda, ci sono tante persone che ti vogliono bene, e io sono qui con te ogni giorno.”

Con parole semplici e senza accusare nessuno, il bambino capisce che non è colpa sua. L’idea che resti amato, anche se una figura importante è assente, deve essere costantemente rinforzata. Su questa sicurezza, il bambino potrà costruire la propria fiducia.

Quando chiede “Perché?”

È naturale che un bambino si chieda: “Ma perché il mio genitore non riesce a essere qui?”. In questi casi, è importante fornire una risposta sincera, adeguata alla sua età, senza entrare in dettagli che potrebbero ferirlo o farlo sentire in colpa. Una possibile risposta potrebbe essere:

“A volte, anche gli adulti fanno fatica a capire come stare insieme o prendersi cura degli altri. Non è colpa tua, e non cambia il fatto che sei una persona speciale e tanto amata.”

Questa risposta permette al bambino di comprendere che le difficoltà degli adulti non dipendono da lui e, soprattutto, non intaccano il suo valore. È importante che il bambino capisca che, anche se non può controllare le azioni degli altri, il suo valore e il suo essere amato restano invariati.

Accogliere la tristezza

Quando un bambino esprime tristezza, non bisogna cercare di eliminarla subito o minimizzarla. È normale che senta dolore, e dobbiamo essere pronti ad accogliere quel sentimento con empatia e rispetto. Se il bambino ti dice: “Mi sento triste perché il mio genitore non c’è”, potresti rispondere così:

“Capisco che ti senti triste, e va bene sentirsi così. A volte ci sentiamo tristi quando qualcuno che amiamo non è vicino, ed è normale. Io sono qui per ascoltarti e per stare insieme a te.”

Queste parole danno spazio alla tristezza senza farla sembrare un problema da risolvere subito. Stare con il bambino e rassicurarlo che non è solo è il modo migliore per far capire che può contare su di te, anche nei momenti più difficili.

Cercare piccole gioie

È importante anche trovare insieme dei modi per alleviare il dolore, senza ignorarlo. Se ti chiede: “Cosa mi farebbe sentire meglio?”, puoi proporre attività che già conosci lo fanno stare bene, come:

“Forse possiamo fare qualcosa che ti piace, come disegnare o leggere una storia insieme. A volte, fare qualcosa di speciale con qualcuno che ci vuole bene ci aiuta a sentirci un po’ meglio.”

Questo aiuta a trovare piccoli momenti di gioia, senza forzare una soluzione immediata al dolore. Il messaggio è che, anche se non possiamo cambiare la realtà, possiamo trovare conforto nelle cose che ci circondano e nell’affetto reciproco.

Il gioco come elaborazione

Molto spesso i bambini usano il gioco per esprimere sentimenti difficili da comprendere. Attraverso il gioco, possono dare forma alle emozioni che non riescono a spiegare a parole. In queste situazioni, è utile non scoraggiarli, ma usare il gioco come punto di partenza per parlare dei loro sentimenti:

“Capisco che ti piace giocare a queste cose. È bello immaginare e inventare storie. Ti va di raccontarmi cosa stai pensando?”

Questo approccio riconosce il bisogno del bambino di esprimere la propria fantasia e le emozioni senza creare false aspettative. Il gioco diventa un modo per esplorare le emozioni in modo sicuro, e tu resti al suo fianco come una presenza rassicurante.

Proteggere i bambini dai conflitti tra adulti

Se il bambino sente che il genitore ha usato parole dure o parolacce nei confronti dell’altro genitore, è cruciale proteggerlo dal coinvolgimento nei conflitti tra adulti. Anche in questo caso, la risposta deve essere delicata e rassicurante:

“Mi dispiace che tu abbia sentito quelle parole. A volte gli adulti si arrabbiano e dicono cose che non dovrebbero, ma tu non devi preoccuparti. Io ti voglio bene e farò sempre del mio meglio per proteggerti.”

Con queste parole, il bambino capisce che, anche se gli adulti fanno errori, lui non è responsabile e può sempre contare su di te per essere protetto e amato.

Conclusione

Spiegare l’assenza di un genitore a un bambino è un processo lungo e delicato, fatto di parole semplici e tanto amore. In ogni conversazione, è fondamentale ribadire che, nonostante le difficoltà degli adulti, il bambino non ha colpe e continua a essere profondamente amato. Il vero sostegno sta nel far capire che, anche se una persona importante sceglie di non esserci, il bambino non perderà mai il diritto di essere amato e protetto. Questo messaggio sarà la sua guida per superare la tristezza e crescere con la fiducia di essere sempre degno d’amore.

Dr.ssa Francesca Sforza